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Scoperti nuovi casi di lavoro nero a Modena

MODENA. Per alcuni anni ha lavorato regolarmente come dipendente, poi è stata licenziata per una “giusta causa”, ma nello stesso bar a Modena, nella zona di via Giardini, la signora, una donna di 36 anni di nazionalità marocchina, ha continuato a essere impiegata senza un regolare contratto di lavoro, nonostante fosse l’unica dipendente, come hanno accertato gli agenti della Polizia locale di Modena.

È solo uno dei 26 casi di lavoro irregolare scoperti dal NAT (Nucleo antievasione e Tributi locali) nel corso del 2023 (contro i 14 dell’anno precedente), quando fecero particolarmente scalpore le irregolarità riscontrate in un centro diurno per anziani che svolgeva abusivamente anche servizio notturno e la cui attività era stata quindi prontamente sospesa. Ma accanto a quella circostanza eclatante, ci sono molte altre situazioni di “lavoro nero” accertate.

Negli ultimi mesi dello scorso anno sono stati scoperti oltre una decina di casi dalla Polizia locale, in seguito a controlli effettuati a iniziativa o su segnalazione di altri agenti del Comando di via Galilei. Un’attività che, dopo gli accertamenti, ha consentito di inviare precise segnalazioni all’Ispettorato del Lavoro di Modena per le azioni di competenza.

Senza contratto, ad esempio, erano anche due giovani egiziani di 19 e 21 anni che lavoravano in un negozio di frutta e verdura nel centro storico. Allo stesso modo, una donna cinese di 35 anni impiegata in un bar nella zona di Gramsci e un uomo bengalese di 34 anni commesso in un negozio di alimentari nel centro erano privi di qualsiasi tipo di contratto di lavoro. Un altro uomo di 42 anni di origini bangladesi lavorava “in nero” come addetto alla vendita in un esercizio di vicinato del centro. È stato segnalato all’Ispettorato del Lavoro anche il caso di una donna nigeriana di 40 anni assunta come parrucchiera in un negozio in via Emilia Ovest, che avrebbe dovuto lavorare solo 24 ore settimanali invece delle 45 effettive svolte.

Inoltre, in un negozio di vicinato nella zona di via Emilia Est, c’erano due uomini marocchini di 46 e 43 anni impiegati come addetti alle vendite, ma dipendenti di due diverse società rispetto a quella intestataria della licenza; in particolare, uno dei due risultava essere dipendente della società con sede nel parmense di cui l’altro era titolare.

In tutti i casi citati, i titolari delle attività che impiegavano lavoratori irregolari, tutti stranieri regolari sul territorio, sono a loro volta piccoli imprenditori di nazionalità non italiana. Ma nella lista delle irregolarità riscontrate dagli agenti della Polizia locale è entrata anche una palestra gestita da un italiano, nella zona di Emilia Est, che si basava quasi interamente sul lavoro nero. Erano impiegate ben quattro persone senza contratto: una giovane marocchina addetta all’accoglienza dei clienti, un uomo italiano di cinquant’anni che si occupava anche delle pulizie insieme a un altro italiano di 59 anni, e infine un uomo albanese di 35 anni addetto all’assistenza clienti nell’uso degli attrezzi della palestra.

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In relazione alle condotte evasive accertate, gli agenti del Nucleo antievasione della Polizia locale hanno inoltre inviato apposite segnalazioni all’Agenzia delle Entrate.



Modena: lavoratori irregolari nei negozi, al bar e in…

Modena: lavoratori irregolari nei negozi, al bar e in…

Introduzione

Modena, una delle città più importanti dell’Emilia-Romagna, affronta problemi legati alla presenza di lavoratori irregolari in vari settori economici. Questa situazione coinvolge principalmente i negozi, i bar e altre attività commerciali presenti nella città.

La presenza di lavoratori irregolari

La presenza di lavoratori irregolari a Modena rappresenta un problema di difficile soluzione. Queste persone, spesso provenienti da paesi stranieri, lavorano senza un contratto regolare e, di conseguenza, non beneficiano delle tutele previste dalla legge. Questa situazione è particolarmente diffusa nei negozi di quartiere, nei bar e in altre attività di tipo commerciale.

Conseguenze sulla società ed economia

La presenza di lavoratori irregolari ha diverse conseguenze sulla società ed economia di Modena. Da un lato, rappresenta una concorrenza sleale per i lavoratori regolari, che si trovano ad affrontare una concorrenza disonesta dal punto di vista fiscale e dei diritti del lavoro. Ciò porta a un deterioramento delle condizioni di lavoro e allo sfruttamento di queste persone.

D’altra parte, l’assenza di una regolarizzazione dei lavoratori irregolari comporta una perdita di entrate per lo Stato e una mancanza di contributi previdenziali. Questo fenomeno colpisce l’economia locale, che potrebbe beneficiare di un sistema di lavoro regolare e garantito.

Possibili soluzioni

Per affrontare il problema dei lavoratori irregolari a Modena, sono necessarie azioni mirate e una stretta collaborazione tra le autorità competenti e gli attori coinvolti. Una delle soluzioni potrebbe essere un sistema di regolarizzazione che consenta ai lavoratori di ottenere un permesso di lavoro legale, previa verifica delle condizioni di lavoro e un pagamento adeguato di tasse e contributi.

Inoltre, è fondamentale intensificare i controlli sul rispetto delle norme del lavoro e delle condizioni contrattuali, al fine di prevenire la proliferazione del lavoro irregolare e proteggere i diritti dei lavoratori regolari.

Conclusione

In conclusione, la presenza di lavoratori irregolari a Modena rappresenta una problematica che richiede una soluzione urgente. Questo fenomeno danneggia sia i lavoratori regolari sia l’economia locale. È necessario adottare misure concrete per regolarizzare la situazione e garantire una maggiore equità nel mercato del lavoro.


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